domenica 28 marzo 2021
SOCIOLOGIA
SOCIOLOGIA
LA DIMENSIONE POLITICA DELLA SOCIETÀ
domenica 14 marzo 2021
sociologia
PAG. 385
domenica 7 marzo 2021
SOCIOLOGIA
La globalizzazione è un fenomeno che coinvolge il mondo dell'informazione. La diffusione dei mezzi di comunicazione elettronici (televisione) e digitali (Internet) ci pone in perenne contatto con tutto il mondo, dandoci l'impressione di fare esperienza diretta di ciò che accade in Paesi lontani.
Nel mondo contemporaneo esistono estese reti di comunicazione attraverso cui si diffondono costantemente non solo informazioni, ma anche contenuti simbolici che vanno a permeare la nostra concezione del mondo e dei rapporti sociali.
La globalizzazione politica si manifesta soprattutto attraverso una perdita di potere dello Stato nazionale. Se in passato ogni nazione era sovrana per ciò che accadeva all'interno dei su confini geografici, oggi questa prerogativa si sta indebolendo. Le scelte influiscono su una determinata collettività, infatti, non sono più soggette al potere centrale dell'organizzazione statale ma un potere sempre più transnazionale. Ciò implica che nessuna questione, per quanto localmente situata, possa essere considerata di competenza di una sola nazione. Ciascuno Stato si considera sempre più coinvolto in quanto succede non solo nei Paesi vicini, ma anche in quelli lontani. Un aspetto caratteristico di questa tendenza è che le relazioni internazionali non riguardano più soltanto le tradizionali questioni della geopolitica (rapporti tra Stati, alleanze militari, frontiere), tempo nazionali o locali, come l'inquinamento, la droga, il terrorismo la condizione femminile. Le innumerevoli conferenze intergovernative mondiali su tali problemi sottolineano che ogni singolo Stato è sempre più parte attiva di una comunità globale, con la quale deve confrontarsi di continuo Perfino nelle questioni più intimamente connesse con il ruolo dello Stato, come il potere di fare le leggi e il monopolio della forza fisica, è attualmente in atto una tendenza globalizzante.
SOCIOLOGIA
CHE COS’È LA GLOBALIZZAZIONE
Uno stato di connettività complessa
Nel mondo globalizzato le persone sono connesse tra loro in modo molto più ampio e diffuso che nel passato. Perciò si può definire la globalizzazione come uno stato di connettività complessa della società. È una situazione completamente nuova, che ha conseguenze sia al livello macrosociologico degli Stati e delle organizzazioni sociali, sia al livello microsociologico dei singoli individui. La globalizzazione non annulla le distanze fisiche, ma le rende più facilmente oltrepassabili: nel far questo, tuttavia, trasforma in modo radicale alcune coordinate di fondo della società e della nostra vita quotidiana. Si pensi a come si sono modificate le transazioni commerciali con l'avvento di Internet. Fino a trenta o quarant'anni fa chi commerciava con un Paese lontano, per esempio la Cina o l'India, era necessario dedicare una buona parte delle proprie risorse al mantenimento dei rapporti con quelle realtà, intraprendendo frequenti viaggi che richiedevano molti giorni.
Uno spazio sociale comune
La Terra, in altri termini, è divenuta un luogo finito, circoscritto, Crista foro Colombo impiegò settanta giorni per giungere in America, oggi lo ci può fare in poche ore. La maggiore accessibilità si traduce in una profonda trasformazione della nostra relazione con il pianeta. Un tempo la Terra era per gli esseri umani uno sterminato "mondo" da esplorare, il territe rio dell'ignoto e del fantastico, mentre oggi essa è una superficie "chiusa" appunto un "globo", di cui si può più o meno facilmente raggiungere ogni punto. Il nostro orizzonte d'azione o d'esperienza non conosce più limif geografici: possiamo raggiungere in una giornata un'isola sperduta della Polinesia, avere immagini in tempo reale di ciò che sta accadendo in qualche oscuro villaggio africano, conversare quotidianamente con il nostro amic che passa l'estate in Australia. La globalizzazione è chiamata così anche perché è quella caratteristica del- la società contemporanea per cui, per la prima volta nella storia, gli esseri umani riescono a percepire nella loro esperienza quotidiana la finitezza del globo terrestre. e contrapposti) e in concomitanza con l'esplosione delle tecnologie della comunità.
La società civile transnazionale
Si capisce a questo punto che la diffusione a livello mondiale degli stili di vita metropolitani è solo un aspetto del fenomeno della globalizzazione. Sembriamo avviarci verso la costituzione di un'unica società umana globale, non più attraversata da barriere sociali e culturali stabilite su base geografica. Le forme assunte dall'associazione tra gli uomini nel mondo moderno si accompagnano a uno "stirarsi" su tutta la Terra e non sono più tipiche solo di un territorio circoscritto. Il mondo sta diventando un unico sistema sociale profondo interconnesso, in cui quello che accade in qualsiasi angolo del pianeta è capace di influenzare la vita degli abitanti di tutto il resto del globo. La società globale è anche detta transnazionale, poiché una delle sue carat- teristiche principali è di affermarsi indipendentemente dalla volontà dei singoli Stati, e spesso contro di essa. Il fenomeno a cui stiamo assistendo non è tanto l'associarsi degli Stati in forme di sovranità territoriale più ampia (come sta peraltro accadendo in alcuni casi, si pensi per esempio al processo d'integrazione europea), quanto piuttosto l'incremento della capacità dei vari soggetti sociali, siano essi individui organizzazioni oppure organizzazioni, di agire senza dover fare i conti con le esigenze e la volontà degli Stati nazionali e con il loro bisogno di delimitarsi reciprocamente attraverso la definizione ai confini geografici. Sempre più spesso uomini, cose, capitali, idee e informazioni uno Stato all'altro senza dover "chiedere il permesso" per poterlo fare.
SOCIOLOGIA
L'URBANIZZAZIONE E IL COSMOPOLITANISMO
LA METROPOLI MODERNA
Fin dalla fine del XIX secolo osservatori attenti come Georg Simmel misero in luce la caratteristica peculiare dello spazio urbano: poiché si è continuamente sottoposto a un "bombardamento" di stimoli di ogni genere (ottici, acustici, psichici) e si è chiamato all'interazione con altri individui, si elabora una sorta di "difesa" basata sulla selezione degli stimoli (solo quelli ritenuti importanti vengono realmente percepiti) e sul contenimento delle proprie reazioni emotive più forti e immediate). La città è una grande forma di razionalizzazione della vita umana: si risparmiano tempo ed energie, si produce di più, si riesce a far convivere un alto numero di persone, a costo però di uniformare e rapporti umani, che restano inevitabilmente a un livello superficiale per ché ciascuno entra quotidianamente in contatto con tanti altri individui. La vita viene scandita non più da tempi variabili e a volte imprevedibili dene spersonalizzare i lal ritmo costante e inarrestabile dell'orologio, che permette di suddividere un misurare in modo convenzionale e standardizzato il proprio tempo per natura (l'alba e il tramonto, il succedersi del bello e del cattivo tempo), ma farne un uso più razionale. La città è anche il luogo cosmopolita per eccellenza, in cui si incontrano continuamente persone "diverse" da noi. Mentre ciò che contraddistingue la comunità locale è l'omogeneità della cultura dei suoi membri, la società urbana è caratterizzata da una forte eterogeneità: operai e borghesi, credenti e atei, indigeni e stranieri convivono gomito a gomito e hanno costantemente occasione di conoscere l'esistenza di culture, visioni del mondo e modi di vivere diversi dal proprio, ma ugualmente legittimi. Questo rende la città la principale fucina del mutamento sociale. La molteplicità e la varietà delle occasioni contro che essa crea costituisce infatti una condizione che facilita la nascita di nuove idee, nuovi prodotti, nuovi gusti, nuovi ideali politici. È l'esperienza della diversità a rendere un agglomerato urbano una vera e propria città.
LE CITTÀ GLOBALI
Durante gran parte del XX secolo il modello urbano di vita sociale, benché ormai diffuso in tutto il mondo industrializzato, è rimasto inquadrato entro i diversi contesti nazionali. La società in cui si viveva era pur sempre una società nazionale (tedesca, italiana, statunitense). Verso la fine del XX secolo la funzione svolta dalle città nelle società industriali, avviata ormai a diventare società postindustriali, ha subìto invece un radicale mutamento, di cui oggi noi siamo spettatori, che va generalmente sotto il nome di globalizzazione. Come abbiamo detto, una città è una struttura sociale territoriale che per- mette un numero molto vasto ed eterogeneo di persone di entrare in integrazione reciproca, superando gli ostacoli normalmente posti dalle distanze spaziali. Rimanendo sempre aperta a nuovi arrivi dall'esterno, la città consente di superare i limiti delle relazioni sociali tradizionali (preindustriali) e crea un mondo cosmopolita che influenza, con la sua varietà e la diversità, la vita quotidiana della popolazione. Nella seconda metà del XX secolo questa funzione particolare delle forme di convivenza urbana cessa di essere esclusiva. E la diffusione dei mass media elettronici e digitali (televisione e computer) crea reti di comunicazione che superano qualsiasi distanza e mette in contatto con un numero potenzialmente illimitato di persone. Grazie alle nuove possibilità di movimento e di comunicazione create dalle innovazioni tecnologiche, i rapporti sociali tipicamente urbani (fugaci impersonali, ma anche flessibili e razionali rispetto agli scopi che si vogliono raggiungere) si sviluppano su una scala ormai globale che supera tutti i precedenti confini spaziali e geografici, senza necessità di dover ammassare le persone in uno spazio urbano ristretto. La globalizzazione della società contemporanea consiste, in definitiva, in questo: i rap mai assunto pressoché ovunque, nel mondo civilizzato, i caratteri tipici delle interazioni della città, senza tuttavia aver più bisogno dello spazio fisico come contesto urbano in cui aver luogo. Nella società globalizzata, la collocazione fisica di una persona nello spazio ha perso, almeno parzialmente, d’importanza.
martedì 2 marzo 2021
PEDAGOGIA
TESTO A SCELTA
LA DIFESA DELLA SCUOLA CLASSICA fi Aristide Gabelli
In Italia mancano i presupposti per una reale nascita del classicismo per la diffusione della scuola pubblica, che ha trascurato l’insegnamento del greco e del latino.
Secondo Gabelli gli Italiani sono i veri eredi, tra popoli europei, dell’antichità classica.
La cultura e lo studio dei classici sono entrati in crisi perché le condizioni dell’educazione classica sono venute a mancare.
PEDAGOGIA
TESTO A SCELTA
LA SCUOLA E LA QUESTIONE SOCIALE di Pasquale Villari
SOCIOLOGIA
P.449 1. Gli osservatori che studiavano gli effetti dei media sul pubblico avevano paura che i mass media avessero la capacità di manipolar...
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p.282 1. Il termine modernità indicava nuovi valori, come ad esempio la superiorità della civiltà industriale, la fiducia nel progresso, i...
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LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE DI LE BON Eventi come lo sviluppo della società industriale, i conflitti di classe e le proteste popolari, fecero ...