domenica 27 dicembre 2020

PEDAGOGIA

p. 346 

1. La leva militare favorì l'unificazione e  l'istruzione dei giovani italiani perchè potevano entrare in contatto con giovani di regioni diverse e partecipare alla retorica patriottica. 

2. Le principali difficoltà furono l'arretratezza economica, la povertà delle popolazioni, gli squilibri territoriali nella distribuzione delle scuole, l'indifferenza dei genitori, l'ostilità del clero e i timori della classe dirigente. 

3. No, non sono sinonimi perchè per alfabetizzazione s'intende considerare la molteplicità dei processi con cui si impara a leggere, scrivere e far di conto, fenomeno che non si compie solo attraverso la scuola; per scolarizzazione invece s'intende in modo più specifico la frequenza della scuola. 

p.347 

1. Il modello educativo ottocentesco differisce da quello dei secoli precedenti perchè era legato alla frequenza obbligatoria ed era perlopiù gestita da personale laico. 

2. L'Italia settentrionale era caratterizzata da una maggiore alfabetizzazione, mentre al meridione le scuole erano meno diffuse e il tasso di analfabetismo era più elevato. 

3. La scolarizzazione femminile crebbe di più perchè quella femminile era più incisiva, nonostante la partenza da un punto più basso rispetto a quello maschile. 

p.351

1. Le scuole reggimentali sono le scuole per soldati. 

2. Furono intraprese le iniziative delle scuole serali e quelle festive. 

3. Si inizia ad avere la necessità di un'istruzione tecnica perchè tutto si basava su una visione laica dell'esistenza. 

4. I cattolici nell'istruzione popolare avviarono molte iniziative per contribuire allo sviluppo dell'alfabetizzazione. 

p. 353

1. La figura del maestro nel corso dell'ottocento divenne moderna, infatti si cominciò a costruire un gruppo di persone professionalmente dedicate all'insegnamento primario. 

2. L'insegnamento venne presto considerato più adatto alle donne perchè fu sempre presente la figura di maestra madre ed educatrice, ovvero colei che sembrava più adatta ad occuparsi dei bambini. 

3. Si registrarono: la tradizione coltivata da Pendola per i sordomuti, quella di di Netro per le malformazioni fisiche e quelle di Montesano e della Montessori sul piano psichico. 

4. I medici collaborarono con i maestri per favorire una corretta educazione igienica finalizzando a frenare la degenerazione fisica. 

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