Le principali forme di regime politico
Esistono diversi "regimi" politici, taluni di carattere autoritario, cioè fatto in modo da consentire il dominio di una ristretta élite di persone, altrimenti democratici, cioè aperti alla partecipazione di ampi strati sociali.
In Europa per secoli ha dominato il modello dello Stato assolutista, in cui il potere era centralizzato nella figura del monarca. Oggi in tutte le società occidentali vige invece un regime di tipo sostanzialmente democratico. Il termine democrazia significa letteralmente "governo del popolo".
Tutte le forme di democrazia hanno in comune un aspetto che può essere considerato il nucleo distintivo della democrazia: si verifica un'ampia corrispondenza tra ciò che fa lo Stato e ciò che pensa la società governata.
La democrazia permette di regolare pacificamente il conflitto tra i soggetti sociali. Ciò non accade all'interno di un regime di tipo non democratico, dove cioè il potere politico non è distribuito tra i vari gruppi sociali ma concentrato in una sola persona o in un ristretto gruppo di persone. L'esempio più significativo è il totalitarismo (nazismo hitleriano in Germania tra 1933 e 1945).
Mentre la democrazia cerca di far sì che tutti gruppi sociali abbiano possibilità di accesso al potere politico, il regime totalitario tende a sopprimere o a sottoporre al controllo dello Stato tutti i soggetti sociali individuali e collettivi, sia quelli più organizzati, come i sindacati, sia i gruppi primari più spontanei, come la famiglia.
L'ideologia è uno degli strumenti fondamentali su cui poggia il totalitarismo, termine con il quale si designa ogni credenza utilizzata per controllare, appunto, i comportamenti collettivi.
Il regime totalitario, inoltre, impone ai cittadini un comportamento senza un reale consenso, ma basandosi esclusivamente sull'uso della forza.
Il controllo dell'informa e la designazione di un nemico sono due caratteri fondamentali del regime totalitarista. Il primo, si attua presidiando gli organi di stampa, specie attraverso la censura, cioè vagliando attentamente contenuto di testi scritti, rappresentazioni teatrali e altre modalità d'espressione prima di autorizzarne la diffusione, per verificare che non contengano elementi pericolosi o sovversivi rispetto all'ordine costituto. Il nemico assoluto invece consiste in un soggetto di qualche tipo, interno o esterno alla nazione, indicato come pericoloso dal capo o dall'élite del partito a prescindere dalla sua effettiva pericolosità.
I caratteri della democrazia: il consenso popolare
La democrazia possiede alcune caratteristiche che la rendono particolarmente adatta alla società in cui viviamo e preferibile agli altri tipi di regime politico. La prima è la capacità di conferire un alto grado di legittimità allo Stato e, in generale, a ogni forma di potere politico.
La democrazia rimane un regime politico basato più di ogni altro sul consenso popolare, consenso reso possibile dalla facoltà dei governati di controllare chi li governa.
In democrazia la società effettua un controllo forte e continuo sull'operato della sfera politica.
I caratteri della democrazia: la rappresentanza
Esistono diversi tipi di democrazia: democrazia indiretta e diretta. Nel primo caso, il popolo decide attraverso l'intermediazione di uno o più suoi rappresentanti; nel secondo caso, invece, il popolo decide in prima persona. Ciò che distingue queste due tipologie di democrazie distinte dal meccanismo di rappresentanza.
La forma di regime più diffusa è la democrazia indiretta, ciò dipende dal fatto che la democrazia diretta appare più problematica da attuare e meno affidabile nei risultati.
I caratteri della democrazia: la frammentazione del potere e il rispetto delle minoranze
La caratteristica fondamentale della democrazia, il suo valore reale per la società, sta nella capacità di dar voce alla pluralità delle opinioni, degli interessi, degli atteggiamenti. Ciò avviene in maniera particolarmente efficace non tanto quando tuti possono formalmente dire la loro, quanto piuttosto quando il potere è di fatto frammentato e distribuito tra tanti soggetti diversi e antagonisti, perché solo in questo caso tutti possono accedere almeno a una parte delle risorse che la società mette a disposizione.
Il governo della maggioranza si può tradurre in una "dittatura della maggioranza" soprattutto quando non riconosce alla minoranza la legittimità dei suoi interessi, dei suoi atteggiamenti, delle sue convinzioni.
Uno degli aspetti distintivi di un regime democratico è il rispetto dei diritti e delle esigenze delle minoranze, e in questo la democrazia indiretta è molto più efficace di quella diretta.
In un sistema democratico maturo questa frammentazione e questo pluralismo sono inoltre garantiti e potenziati da molte forme di controllo incrociato tra i vari poteri di cui si compongono le istituzioni politiche.
Si distinguono tre poteri fondamentali di cui si compone lo Stato: potere legislativo che spetta al parlamento, che viene eletto direttamente dal popolo; il potere esecutivo che spetta al governo, il cui operato è controllato dal parlamento; il potere giudiziario spetta alla magistratura, che è un organo indipendente ma a sua volta controllato in parte dal governo, in parte dal parlamento.
La suddivisione del potere è oggi molto più capillare.
I rischi della democrazia
Negli ultimi anni l'appoggio popolare ai partiti politici è diminuito drasticamente.
Pare sia stato rescisso il legame ideale che aveva portato al sorgere di tali organizzazioni, dando così origine alla partitocrazia, l'accentramento del potere reale negli organi dirigenti dei partiti medesimi, a scapito del parlamento e del governo.