sabato 8 maggio 2021

SOCIOLOGIA

 P.449
1. Gli osservatori che studiavano gli effetti dei media sul pubblico avevano paura che i mass media avessero la capacità di manipolare il volere delle persone e di influire sui loro comportamenti.
2. No, i timori non si sono rivelati fondati perché il problema studiato non era più cosa fanno i media al
pubblico, ma come essi vengano usati dal pubblico.
3. L’uso che fa il pubblico dei media è vario, complesso e a volte imprevedibile.

PAG 452
1. proponendo a un pubblico vasto, ma socialmente e culturalmente differenziato, alcuni modelli di comportamento standardizzati.
2. il rapporto tra mass media e formazione dell'immaginario collettivo è che si crea un effetto di socializzazione in quanto i media hanno un influsso sulla società.
3. l'effetto di integrazione sociale prodotto dai mass media può essere visto in due modi: sotto un aspetto positivo se si vede in esso uno strumento di mantenimento dell'ordine e della pace sociale; sotto un aspetto negativo se lo si considera come uno strumento di omologazione dei comportamenti degli individui.
4. Affermavano che essi non stimolassero il pensiero, la fantasia, la capacità critica ma ne provocassero l'intorpidimento. 
5. Perchè è in grado di distinguere, selezionare scegliere e a certe condizioni anche criticare le trasmissioni, i film e i giornali.
p455
1. accanto alla socializzazione e all’omogenizzazione dei comportamenti i Mas media causano una trasformazione ampliando l’esperienza che ciascuno di noi ha della realtà intorno a sé. L’effetto prodotto dei media non è però solo di ampliare lo sguardo sul mondo ma anche di trasformarlo di modificare l’esperienza che le persone hanno della realtà.
2. il fenomeno dell’agenda setting consiste nel far sì che i media si assumono il compito di stabilire giorno per giorno che cosa di importante accaduto nel mondo. L’effetto che produce, come ad esempio quello del giornale, è quello di dare l’impressione al lettore di sapere veramente tutto ciò che è accaduto.
3. nella società contemporanea l’esperienza personale diretta e l’esperienza mediata si mischiano e si confondono in quanto tutti finiscono per attribuire lo stesso valore di realtà alle nostre esperienze dirette e ai fatti di cui abbiamo esperienza solo attraverso i mass media .

sabato 1 maggio 2021

SOCIOLOGIA

 PAG. 412

LA LEGITTIMAZIONE DEL POTERE
di Max Weber

Le tre forme di governo analizzate da Weber sono: l'autorità "dell'eterno ieri", il caso del potere "carismatico", il potere in forza della "legalità". Il primo è quello del costume che è consacrato dal fatto che la sua validità risale ai tempi immemorabili è dall'esistenza di una disposizione consuetudinaria alla sua osservanza.
Il secondo è è un'autorità conferita da un dono di grazia personale e straordinario, ossia la dedizione assolutamente personale e la fiducia che si ha nelle rivelazioni, nel carattere eroico o in altre qualità del leader possedute da un certo individuo. 
Infine, l'ultima forma di governo prevede una forza della fede nella validità delle norme stabilite per legge e nella "competenza" oggettiva, basata su delle regole istituite razionalmente.

il potere, secondo Weber, è una questione di relazioni tra individui e non un bene materiale come la ricchezza, che le persone hanno oppure no. Approfondendo l’argomento, il sociologo distingue poi tra due diverse forme di potere:
La potenza, che si riferisce alla generica capacità del soggetto più forte impone la propria volontà a quello più debole;
Il potere legittimo, cioè quello in cui i sottoposti si comportano in un certo modo non perché costretti ma perché riconoscono, per un motivo o per l’altro, il diritto di comandare dei superiori.     


SOCIOLOGIA

PAG 437
1. Quando si svolge attraverso strumenti che permettono all'emittente di rivolgersi contemporaneamente a tanti interlocutori. 
2. No, perchè compie le proprie scelte e non si lascia usare dai media bensì li usa per i propri scopi. 
3. I new media hanno creato un nuovo metodo di comunicazione mediale, che al contrario dei mass media, consentono di comunicare e interagire su un piano di parità dato che si partecipa attivamente alla circolazione delle informazioni.
4. la possibilità di digitalizzare le informazioni ha rivoluzionato la comunicazione poiché ha consentito di ridurre lo spazio occupato da un’informazione registrata, di aumentare la quantità di informazioni che possono essere trasmesse, di facilitare la costruzione e modificazione delle informazioni;
5. L’interattività è la facoltà del destinatario di un messaggio di trasformarsi in emittente e di trasformare in destinatario dei propri messaggi le mittente del messaggio originale.

PAG 441
1. La tecnica della stampa permise gradualmente la nascita e la diffusione dei primi mezzi di comunicazione di massa, ossia i periodici e i quotidiani che si diffusero nella seconda metà del XIX secolo
2. il cinema non può essere considerato solo una forma di intrattenimento poiché esso funge anche da: strumento per la trasmissione delle informazioni, per la diffusione nella società di atteggiamenti e comportamenti, convinzioni e modi di pensare. 
3. a partire dagli anni Venti del Novecento la radio si è diffusa molto in fretta poiché non richiedeva di saper leggere, tantomeno di uscire di casa e pagare un biglietto. Era sufficiente avere un apparecchio ricevente, economico da acquistare. 
4. uno degli effetti che la televisione ha avuto sulla società una separazione dei pubblici, in quanto i due tipi diversi di televisione hanno creato due tipi di pubblici distinti: la televisione generalista si rivolge a un pubblico anziano, mentre la televisione tematica è guardata da un pubblico più giovane. 

PAG 444
1. È difficile spiegare cos’è internet perché è una rete formata dall’interconnessione di decine di migliaia di reti telematiche locali.
2. Rispetto ai mass media internet non ha un centro di sistema e chi ha accesso alla rete può non solo usufruire delle informazioni e delle possibilità d’intrattenimento che offre, ma anche immetterne lui stesso. 
3. Il World Wide Web è nato dalla collaborazione di alcuni informatici e Tim Berners-Lee, con lo scopo di creare due servizi fondamentali: disporre due file consultabili contemporaneamente da vari utenti e poter trasmettere non solo parole e numeri.
4. Il Web 2.0 è un nuovo tipo di web caratterizzato da strumenti informatici che consentono l’immissione di contenuti in Rete da parte di chiunque in qualsiasi momento; strumenti come blog e social network.

giovedì 22 aprile 2021

ANTROPOLOGIA

 PAG 279

1. Che cosa si intende per creatività culturale?
La creatività culturale è la possibilità di produrre qualcosa di nuovo o di dare un senso diverso a oggetti, abitudini, comportamenti, modelli culturali a disposizione.

2. Da che cosa è determinata la percezione estetica?
dal fatto stesso che vi siano diverse valutazioni estetiche di un oggetto all’interno della stessa cultura significa che il senso estetico è in parte un fatto soggettivo e in parte un fatto collettivo.

PAG 288
1. In che forme si esprime prevalentemente l’arte africana?
in una serie composita di attività estetiche sviluppate dalle popolazioni a sud del Sahara.
2. Quali interrogativi suscitano le pitture rinvenute a Lascaux, Vallon-Pont-d’Arc e Altamira?
perché si dipingeva in luoghi bui e angusti collocati sotto terra?
3. Come è avvenuto l’inglobamento degli “oggetti selvaggi” nella categoria occidentale “dell’arte”?

domenica 11 aprile 2021

SOCIOLOGIA

 PAG. 406

1. Quale problema caratterizza storicamente lo Stato sociale italiano?
il problema che caratterizza storicamente lo Stato sociale è la mancanza di una linea politica unitaria e definita .
2. Perché possiamo affermare che il sistema pensionistico del nostro paese è fortemente centrato sull'occupazione?
Perché non è efficace nel prelevare una quota delle risorse di cui si dispongono i più agiati per metterla a disposizione degli svantaggi, affinché questi possano godere di una totale sicurezza sociale. In più, il livello dei trattamenti pensionistici minimi è sempre rimasto prossimo alla soglia di povertà. 
3. Come viene organizzata oggi in Italia l'assistenza sociale?
L'assistenza sociale in Italia è sempre stata costituita da provvedimenti specifici per i vari gruppi sociali, a seconda del particolare tipo di bisogno o di disagio espresso: ha espresso una logica assistenzialistica che non prevede azioni di sostegno al benessere dei suoi cittadini, in generale, da parte dello Stato. 
Dal 2000 è stata approvata una legge che prevede che lo Stato stabilisca centralmente livelli essenziali uniformi di prestazioni sociali da garantire a tutti i cittadini che risiedono sul territorio nazionale.
4. Quali aspetti negativi ha comportato la burocratizzazione della scuola di massa?
il fatto che un'età delicata come la prima infanzia è totalmente a carico dei contribuenti, cui spetta l'onere di sostenere le spese necessarie per la frequentazione dei figli all'asilo nido; in molte città i posti disponibili sono inferiori alla domanda; infine, la scuola di massa finisce per adottare procedure standardizzate e impersonali, abbassando, in questo modo gli standard qualitativi.

PAG. 409

1. Quali fenomeni sono all'origine della nascita del "terzo settore"?
Forme alternative di solidarietà e di redistribuzione delle risorse economiche .
2. in che modo lo Stato interviene nella regolazione del privato sociale?
istituendo delle cooperative sociali.
3. quali sono i più importanti attori del Terzo settore in Italia?
le associazioni di volontariato, che forniscono servizi di varia natura anche se con basso livello di professionalizzazione.
4. Quale principio è stato riconosciuto nel coniare la definizione di “impresa sociale”?
il fatto che l’imprenditoria non coincide necessariamente con l’azione a scopo di lucro.

domenica 28 marzo 2021

SOCIOLOGIA

Le principali forme di regime politico
Esistono diversi "regimi" politici, taluni di carattere autoritario, cioè fatto in modo da consentire il dominio di una ristretta élite di persone, altrimenti democratici, cioè aperti alla partecipazione di ampi strati sociali.
In Europa per secoli ha dominato il modello dello Stato assolutista, in cui il potere era centralizzato nella figura del monarca. Oggi in tutte le società occidentali vige invece un regime di tipo sostanzialmente democratico. Il termine democrazia significa letteralmente "governo del popolo". 
Tutte le forme di democrazia hanno in comune un aspetto che può essere considerato il nucleo distintivo della democrazia: si verifica un'ampia corrispondenza tra ciò che fa lo Stato e ciò che pensa la società governata. 
La democrazia permette di regolare pacificamente il conflitto tra i soggetti sociali. Ciò non accade all'interno di un regime di tipo non democratico, dove cioè il potere politico non è distribuito tra i vari gruppi sociali ma concentrato in una sola persona o in un ristretto gruppo di persone. L'esempio più significativo è il totalitarismo (nazismo hitleriano in Germania tra 1933 e 1945). 
Mentre la democrazia cerca di far sì che tutti gruppi sociali abbiano possibilità di accesso al potere politico, il regime totalitario tende a sopprimere o a sottoporre al controllo dello Stato tutti i soggetti sociali individuali e collettivi, sia quelli più organizzati, come i sindacati, sia i gruppi primari più spontanei, come la famiglia. 

L'ideologia è uno degli strumenti fondamentali su cui poggia il totalitarismo, termine con il quale si designa ogni credenza utilizzata per controllare, appunto, i comportamenti collettivi. 
Il regime totalitario, inoltre, impone ai cittadini un comportamento senza un reale consenso, ma basandosi esclusivamente sull'uso della forza.
Il controllo dell'informa e la designazione di un nemico sono due caratteri fondamentali del regime totalitarista. Il primo, si attua presidiando gli organi di stampa, specie attraverso la censura, cioè vagliando attentamente contenuto di testi scritti, rappresentazioni teatrali e altre modalità d'espressione prima di autorizzarne la diffusione, per verificare che non contengano elementi pericolosi o sovversivi rispetto all'ordine costituto. Il nemico assoluto invece consiste in un soggetto di qualche tipo, interno o esterno alla nazione, indicato come pericoloso dal capo o dall'élite del partito a prescindere dalla sua effettiva pericolosità. 

I caratteri della democrazia: il consenso popolare
La democrazia possiede alcune caratteristiche che la rendono particolarmente adatta alla società in cui viviamo e preferibile agli altri tipi di regime politico. La prima è la capacità di conferire un alto grado di legittimità allo Stato e, in generale, a ogni forma di potere politico.
La democrazia rimane un regime politico basato più di ogni altro sul consenso popolare, consenso reso possibile dalla facoltà dei governati di controllare chi li governa.
In democrazia la società effettua un controllo forte e continuo sull'operato della sfera politica.

I caratteri della democrazia: la rappresentanza
Esistono diversi tipi di democrazia: democrazia indiretta e diretta. Nel primo caso, il popolo decide attraverso l'intermediazione di uno o più suoi rappresentanti; nel secondo caso, invece, il popolo decide in prima persona. Ciò che distingue queste due tipologie di democrazie distinte dal meccanismo di rappresentanza.  
La forma di regime più diffusa è la democrazia indiretta, ciò dipende dal fatto che la democrazia diretta appare più problematica da attuare e meno affidabile nei risultati.

I caratteri della democrazia: la frammentazione del potere e il rispetto delle minoranze
La caratteristica fondamentale della democrazia, il suo valore reale per la società, sta nella capacità di dar voce alla pluralità delle opinioni, degli interessi, degli atteggiamenti. Ciò avviene in maniera particolarmente efficace non tanto quando tuti possono formalmente dire la loro, quanto piuttosto quando il potere è di fatto frammentato e distribuito tra tanti soggetti diversi e antagonisti, perché solo in questo caso tutti possono accedere almeno a una parte delle risorse che la società mette a disposizione. 
Il governo della maggioranza si può tradurre in una "dittatura della maggioranza" soprattutto quando non riconosce alla minoranza la legittimità dei suoi interessi, dei suoi atteggiamenti, delle sue convinzioni.
Uno degli aspetti distintivi di un regime democratico è il rispetto dei diritti e delle esigenze delle minoranze, e in questo la democrazia indiretta è molto più efficace di quella diretta. 

In un sistema democratico maturo questa frammentazione e questo pluralismo sono inoltre garantiti e potenziati da molte forme di controllo incrociato tra i vari poteri di cui si compongono le istituzioni politiche.
Si distinguono tre poteri fondamentali di cui si compone lo Stato: potere legislativo che spetta al parlamento, che viene eletto direttamente dal popolo; il potere esecutivo che spetta al governo, il cui operato è controllato dal parlamento; il potere giudiziario spetta alla magistratura, che è un organo indipendente ma a sua volta controllato in parte dal governo, in parte dal parlamento.
La suddivisione del potere è oggi molto più capillare. 

I rischi della democrazia
Negli ultimi anni l'appoggio popolare ai partiti politici è diminuito drasticamente.
Pare sia stato rescisso il legame ideale che aveva portato al sorgere di tali organizzazioni, dando così origine alla partitocrazia, l'accentramento del potere reale negli organi dirigenti dei partiti medesimi, a scapito del parlamento e del governo. 













SOCIOLOGIA

 LA DIMENSIONE POLITICA DELLA SOCIETÀ

Le norme e le leggi
Ogni società si basa sulla condivisione di un certo numero di norme più o meno esplicite riguardo ai comportamenti che sono ammessi o meno e sul loro significato. 
Ogni società evoluta tende a formalizzare le norme sociali che ritiene più importanti e a renderle vincolanti per tutti i suoi membri. Esse diventano così delle leggi.
Una norma si formalizza quando il suo contenuto viene reso esplicito, anche solo verbalmente, da un'autorità riconosciuta. Le norme sociali informali sono implicite, il loro contenuto rimane incerto. La "legge" è una norma sociale che è stata formalmente codificata: ciò la rende univoca, sicura, uguale per tutti. La formalizzazione delle norme sociali è uno strumento attraverso cui la società cerca di limitare e prevenire la possibilità dei conflitti quando questi si manifestano e rischiano di mettere a repentaglio l'ordine costituito.

Una delle principali differenze tra una norma informale e una formale risiede nel fatto che per essere formalizzata una qualsiasi regola deve ottenere l'assenso esplicito delle persone, deve, quindi essere accettata e fatta propria consapevolmente. 
L'esistenza di norme prevede e istituzionalizza l'intervento attivo e consapevole dei soggetti sociali nella loro definizione. 
Le organizzazioni e gli apparati che presiedono alla formulazione e curano l'applicazione delle leggi di una società formano il complesso delle istituzioni politiche. Esse non solo fissano le regole comuni formali, ma governano e organizzano anche molti aspetti pratici della vita nella società. 

La politica e lo Stato
Le istituzioni politiche coincidono con apparati dello stato. Lo Stato diventa quindi, titolare legittimo del diritto di fare le leggi e anche l'unico soggetto sociale capace di far rispettare le leggi una volta promulgate. Bisogna tener conto che lo stato è comunque un organizzazione sociale, attraverso la quale viene istituzionalizzato il potere politico. 

Attraverso lo Stato, la società disciplina l'esercizio del potere istituzionandolo, per questo lo Stato può anche essere la burocratizzazione del potere politico. 
Nello Stato moderno nessuno è autorizzato a usare la forza a propria discrezione, poiché l'uso della forza non è più una facoltà libera per le persone, ma è sottoposto a norme. Affinché vi sia istituzionalizzazione è necessario che l'uso della forza sia vincolato a regole codificate, a determinate organizzazioni, a occasioni circoscritti.
In sociologia, si definisce Stato come quel soggetto sociale che detiene il monopolio dell'uso legittimo della forza fisica. 

Lo Stato è sovrano, poiché è l'unico soggetto su un dato territorio che può ricorrere in modo legittimo all'uso della forza per far rispettare la propria volontà.
La standardizzazione impersonale dei ruoli connessa con l'istituzionalizzazione permette di considerare quell'uso della forza come illegittimo e quindi eventualmente di porvi rimedio.

Lo Stato svolge la funzione di organizzare nel suo insieme la società che si è sviluppata su un determinato territorio. Diventa in questo modo in un certo senso la principale "agenzia" dell'istituzionalizzazione della società. 

È l'unico soggetto capace di conferire loro validità e legittimità. Questo può dipendere da molti fattori, ma consiste sempre nel consenso che esso riesce a ottenere dai cittadini anche senza esercitare effettivamente o potenzialmente la sua forza. Lo Stato ha anche l'autorità d'imporre regole estranee alla cultura dominante. 
Lo Stato legittimo è quel soggetto sociale a cui vengono riconosciuti il diritto e il potere di governare la collettività.

Alcuni aspetti della sfera pubblica
La dimensione genericamente politica della società è dunque più ampia del solo ambito delle istituzioni politiche in senso stretto e dello Stato. La sfera pubblica non coincide con le istituzioni e organizzazioni statali. Alla sociologia interessa particolarmente chiarire come tutti i soggetti sociali si comportino nell'affrontare le questioni di rilevanza collettiva. 

Il termine società civile, in sociologia, viene utilizzato per indicare l'insieme di tutti i soggetti che svolgono un ruolo attivo nel porre, affrontare o risolvere questioni di rilevanza collettiva. 

La politica è la sfera di tutte quelle azioni, quei fenomeni, quelle istituzioni il cui scopo finale consiste nel governare i comportamenti e gli atteggiamenti collettivi, nel risolvere i conflitti che di volta in volta si manifestano, nel gestire una parte delle risorse che la società produce. 
Ogni soggetto sociale che voglia "dire la propria" nei fatti e nei processi che riguardano l'intera collettività deve conquistarsi una posizione di potere, per far si che la sua voce venga ascoltata.

All'interno della politica avviene la distribuzione del poter politico e la lotta per la sua conquista, nonché quell'ambito in cui il potere politico viene esercitato nella definizione delle norme formali, nella risoluzione dei conflitti, nella distribuzione delle risorse.
La funzione sociale svolta dalla politica è che essa è utile alla società perché consente di risolvere i conflitti interni ed esterni senza rincorrere alla violenza, di formalizzare quelle norme che per la loro importanza chiedono di essere formalizzate, di gestire e distribuire delle risorse collettive. Si tratta però, comunque, di una forma istituzionalizzazione di lotta per il potere.


SOCIOLOGIA

 P.449 1. Gli osservatori che studiavano gli effetti dei media sul pubblico avevano paura che i mass media avessero la capacità di manipolar...