domenica 11 ottobre 2020

PEDAGOGIA

RIVOLUZIONE FRANCESE ED ISTRUZIONE 

Lo scoppio della Rivoluzione Francese nel 1789 portò a grandisse conseguenze sul piano sociale, poichè con essa finì l'antico regime.

In questo periodo(1792-1794) venne animata una grandissima discussione riguardo le possibili riforme scolastiche. Ad alimentare questo dibattito furono gli ideologues e i philosophes, gli intellettuali (come Condorcet, Sicard e Cabanis).

Al tempo del governo di Robespierre e dei giacobini, furono sanciti i diritti inalienabili dell'infanzia; al contempo prese corpo l'idea di un'educazione popolare anche in Francia, seguendo l'esempio dei  governi illuminati russi, precursori di questa proposta.

Con la rivoluzione francese venne indotta una nuova visione dello Stato e del cittadino: l'uomo diventa portatore di diritto, non solo di dovere come di pensava in precedenza. Il primo diritto era quello dell'istruzione, che poteva garantire il progredimento sociale. Fu secondo questo principio che la Convocazione Nazionale proclamò l'obbligatorietà dell'istruzione, per tutti. Vennero create scuole in tutti i comuni e vennero ampliate le possibilità di scelta degli indirizzi scolastici superiori (ora vi erano scuole professionali, scientifiche ed umanistiche).
 

In questo contesto il bambino assunse un nuovo significato: egli diventa il simbolo della purezza, dell'innocenza, della Rivoluzione stessa: è metafora dell'uomo nuovo, della speranza per il futuro. Per quato doveva essere impartita un'educazione atta a forgiare gli individui del futuro.

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